mercoledì 11 maggio 2016

IMPRESENTABILI: Fratelli d’Italia e Lega BATTONO TUTTI. Ecco CHI c'è nelle liste: condannati, ultrà con Daspo, neofascisti, soubrette dimenticate

Sono tanti e trasversali. Ultrà con il Daspo, fascisti mai pentiti, parenti, condannati, soubrette dimenticate. Impresentabili o invotabili di varia natura. Il 7 maggio alle 12 si sono chiusi i termini per la presentazione delle liste in oltre 1.300 comuni che andranno al voto il prossimo 5 giugno. E, come prevedibile, negli elenchi c’è un po’ di tutto.



A Milano, Marco Osnato (Fratelli d’Italia per Stefano Parisi sindaco) è stato condannato in primo grado (ora è in attesa dell’appello) a 6 mesi di carcere, con pena sospesa, per “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”. Il suo nome è citato anche nelle inchieste antimafia di Milano che ha portato all’arresto di Fabio Rizzi, braccio destro del governatore Maroni, in cui compare anche il nome di Alberto Bellotti (lista civica Stefano Parisi) che non è però indagato. Si candida per Fratelli d’Italia l’ex soubrette Simona Tagli. L’ex valletta del cruciverbone di Domenica in ha fatto discutere molto i social per il suo slogan: “Meno piste ciclabili”. Sempre nel centro destra, in sostegno della candidatura di Parisi, si candida con Forza Italia Francesco Sicignano, il pensionato che sette mesi fa uccise un rapinatore che era entrato nella sua villetta a Vaprio D’Adda. In sostengo di Parisi ci sono anche nomi vicini all’ambiente dell’estrema destra, come Bryan Ferrentino, volto milanese di Azione Nazionale, e Stefano Pavesi, candidato con la Lega e militante di Alpha, costola del movimento neofascista Lealtà e azione che lo scorso 25 Aprile ha organizzato una manifestazione per i caduti della Repubblica di Salò.

A Roma, la maglia nera la vince a mani basse la candidata Giorgia Meloni. Il suo slogan “Qui le regole si rispettano” pare essere poco seguito da alcuni dei suoi candidati più in vista. Le liste che la sostengono candidano Enrico Cavallari (Lega Nord, ex presidente del Municipio XIII ed ex assessore della giunta Alemanno) indagato per la delibera sulla costruzione di uno shopping center in centro, così come Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia). Si sfidano nella Capitale anche le due nipoti del Duce, fasciste mai pentite: l’eurodeputata Alessandra Mussolini che guida la lista di Forza Italia a sostegno di Alfio Marchini. La sorella per parte di padre, Rachele, invece, correrà per Giorgia Meloni.

A Napoli, in sostengo del candidato di centrodestra Gianni Lettieri, c’è Marco Nonno, ex An, ex consigliere municipale e comunale ma soprattutto ammiratore di Mussolini. Di recente ha dichiarato: “È stato il più grande statista del ‘900″. In corsa con il Pd, invece, ci sono tutti i politici ripresi nei celebri video di Fanpage.it mentre distribuivano euro fuori dai seggi delle primarie del 6 marzo: Antonio Borriello, Gennaro Cierro e Giorgio Ariosto. Sostengono Valeria Valente. Durissimo il commento di Antonio Bassolino che fu sconfitto in quelle primarie: “È una vergogna”.

A Torino si candida nella lista civica di Luca Olivetti, “Un Sogno per Torino” che appoggia Forza Italia, Lorenzo Vetrano, un ultras del Toro con un Daspo di otto anni per una lite con i tifosi romanisti.

A Bologna il candidato sindaco di Insieme Bologna, Manes Bernardini, ex numero uno della Lega in città, è indagato per peculato nell’ambito della maxi inchiesta sui rimborsi dei gruppi in Regione Emilia-Romagna.

Va decisamente peggio in Calabria dove la candidata democratica renziana, a Platì, Anna Rita Leonardi, si è ritirata per la “la mancanza delle condizioni di agibilità politica”. Una notizia clamorosa perché la Leonardi aveva annunciato da tempo la sua candidatura nel comune dell’Aspromonte, commissariato a seguito di infiltrazioni malavitose. Nel paese, da anni, non si riescono a tenere regolari elezioni per mancanza di candidati. A Cosenza, il Pd candida Medina Tursi Prato, sostenuta anche dai verdiniani e figlia dell’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato, condannato a 6 anni per concorso esterno con la ‘ndrangheta e voto di scambio. Il Pd ha dato forfait anche a Rosarno, dove restano solo i candidati di centrodestra, e a San Luca, dove resteranno i commissari prefettizi.

(fonte http://www.facemagazine.it/impresentabili-fratelli-ditalia-e-lega-battono-tutti-ecco-chi-ce-nelle-liste/)



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