lunedì 24 agosto 2015

Rifiuti ed Inceneritori: c'è ANCORA C’È CHI VUOLE BRUCIARLI


L’Italia, ma più in generale tutta l’Europa, scarseggia di materie prime e deve ricorrere ad importazioni per soddisfare i bisogni interni.

Da uno studio della commissione Europea (Environmental Data Centres on Natural Resources and Products) si può vedere quanto sia grave la nostra dipendenza: in Italia importiamo circa l’85% delle materie prime energetiche e l’85% dei metalli che consumiamo.

I rifiuti diventano dunque la nostra unica risorsa prodotta in loco, se viste come “materie prime secondarie” in grado di fornire plastica, carta e metalli.

Logico quindi dover cambiare mentalità: impossibile mantenere le attuali percentuali di rifiuti inviati in discarica (quasi il 37%) e bruciati (circa il 20,1%) o di raccolta differenziata (del solo 38,7% contro gli obiettivi Nazionali dichiarati del 65%). I benefici, secondo il report, sarebbero triplici.
• ambientali, con un minor ricorso alle discariche, una riduzione delle emissioni di CO2 e spesso di emissioni locali;
• per la collettività attraverso minori costi per le PA, nuove attività industriali e relative nuove figure professionali;
• infine per l’industria con una ritrovata competitività internazionale garantita da una riduzione dei costi di produzione.



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