Gent. Sig. Lombardo,
La ringrazio per la segnalazione, che potrebbe essere corredata da altre foto nei particolari per una migliore denuncia della situazione. Purtroppo le coperture in Eternit dei capannoni di aziende chiuse e abbandonate sono solo il caso più evidente di inquinamento ambientale dei Manufatti Contenenti Amianto. Qualora si riuscisse a dimostrare, da parte di un laboratorio specializzato, tramite campionatura e prelievo delle fibre aerodisperse in prossimità della tettoia che si vede in foto, la nocività delle stesse e il pericolo per la salute pubblica, si può far intervenire la Procura della Repubblica che può, anzi deve, agire per il reato di danno ambientale (art. 452-ter cod. pen.) sia nei confronti dell’amministrazione che della proprietà dell'immobile.
Può trovare a questo link l’appena approvato Piano Nazionale Amianto, con le linee di intervento per un’azione coordinata delle ammnistrazioni statali e territoriali: http://www.lavoripubblici.it/documenti2013/lvpb2/Piano_amianto.pdf
Le patologie finora sicuramente accertate risultano correlate all’apparato respiratorio e presuppongono l’emanazione o la dispersione in aria di microfibre;vorrei comunque tranqullizzarLa sul fatto che ogni organismo umano reagisce in modo differente alla contaminazione, e le conseguenze vanno verificate caso per caso: sono molti i soggetti esposti che non hanno patito patologie amianto/correlate. Ma i tempi di incubazione sono lunghi, e per questi motivi la presa di coscienza sulle tragedie causate da una lavorazione indiscriminata si è concretizzata solo dopo anni di contenziosi e discussioni tecnico/scientifiche.
Le numerose battaglie per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sui problemi di sanità ambientale connessi alle fibre di amianto aerodisperse, in parte riassunte nella nota Sentenza ETERNIT del Tribunale di Torino – 13 Febbraio 2012, (in http://www.medicinademocratica.org/IMG/pdf/Sentenza_Eternit_13_febbraio_2012.pdf, tappa storica sulla questione amianto ed esempio per le altre nazioni nel mondo sul risarcimento delle vittime), e i numerosi convegni, articoli, pubblicazioni varie da parte dei numerosi Comitati, tra i quali quello di chi scrive, sembrano aver trovato finalmente il supporto dei media radiofonici e televisivi. E il giornalismo di inchiesta di Striscia la Notizia contribuisce ora a rendere noto il problema in tutta Italia, ancora invasa per 2/3 da MCA.
Essendo i luoghi di presenza dell’amianto ancora in gran parte ignoti, come dicevo nell’intervista, dobbiamo essere noi cittadini a segnalare – e La ringrazio se vorrà farlo in modo compiuto indicando l’indirizzo esatto – altri luoghi con presenza, evidente o sospetta, di amianto, in modo da consentire un censimento e una mappatura dell’intero territorio nazionale.
Resto a Sua disposizione e porgo cordiali saluti.
Avv. Giovanni Bonomo
Comitato Nazionale Amianto Eppur si muore
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