venerdì 14 novembre 2014

NO ALLA PLASTICA

770.000 tonnellate di materie plastiche recuperate nel 2013: è il dato snocciolato dal Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi di plastica. Potrebbe sembrare una notizia positiva, ma dove va a finire tutta questa plastica raccolta?
Per fortuna una parte consistente, sempre che la plastica sia stata smaltita correttamente, va effettivamente al riciclo: di solito il 60% ritrasformato in materia prima. Ma il 40%, chiamato anche plasmix o plastiche miste, finisce per essere bruciato per la "produzione di energia". Finisce cioè nei cementifici e negli inceneritori.
Le bottiglie in PET possono diventare tessuto, fodere per abiti o pile, mentre il polipropilene, il famoso Moplen, può trasformarsi in reti da pesca, in cavi, funi. E i flaconi dei detersivi, che sono in polietilene ad alta densità, sono riconvertiti in tubazioni per le fognature o isolanti per l'edilizia. Oppure tornano a essere flaconi.
Ma non possiamo trascurare la quota che finisce per essere incenerita.
Prima di acquistare con leggerezza prodotti con confezioni ed involucri di plastica bisognerebbe sempre valutare se non esistono altre alternative. Oggi anche prodotti biologici si trovano nelle bottiglie di pet, non vi sembra una bella contraddizione?


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