martedì 5 luglio 2022

MOZIONE - Taglio stipendi a sostegno del reddito di base regionale


OGGI IN CONSIGLIO REGIONALE VERRA' DISCUSSA QUESTA MOZIONE,
SECONDO VOI COSA DIRANNO E VOTERANNO ???


👉 MOZIONE - Taglio stipendi a sostegno del reddito di base regionale‼️
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IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA PREMESSO
che con d.C.R. n. XI/1607 del 17 dicembre 2020, il Consiglio regionale della Lombardia approvava l’ordine del giorno
n. 1609 concernente il reddito di base regionale ed invitava, quindi, il Presidente e la Giunta regionale a procedere con l’avvio di una fase di studio al fine di determinare possibili migliori misure economiche da mettere in campo per l’adozione del reddito di base per i cittadini lombardi sotto la soglia di povertà, da attuarsi come misura economica non assistenziale.
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VISTO
che il contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale sono macroaree prioritarie di intervento, come già individuava la d.G.R. n. 4563 del 19 Aprile 2021 “Approvazione delle Linee di indirizzo per la programmazione sociale territoriale per il triennio 2021-2023”;
che esiste una Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile che definisce i target regionali relativi al contrasto della povertà e della deprivazione materiale, già approvata con d.G.R. n. 4967 del 29 giugno 2021, con particolare riferimento all’ambito della macro-area strategica “Salute, uguaglianza, inclusione” e del Goal 1 dell’Agenda 2030, “Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo”;
che con Decreto n. 4076 del 28 marzo 2022 è stato istituito il “Tavolo tecnico per il contrasto alla povertà”;
che il Piano Regionale per i servizi di contrasto alla povertà per gli anni 2021- 2023, approvato con d.G.R n. 6371 del 16 maggio 2022, si rivolge alle persone che vivono in situazione di povertà e di povertà estrema (senza tetto), alle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza e agli operatori dei servizi sociali e del terzo settore individuando le risorse a loro sostegno nelle tre annualità;
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TENUTO CONTO
che i dati Istat sulla povertà continuano ad allarmare in maniera preoccupante. La povertà assoluta nel 2021 conferma i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia, e i maggiori consumi – secondo l’Istat – potrebbero portare ad avere un milione di poveri assoluti in più;
che il problema è oggi e sempre di più anche quello della povertà relativa. In Lombardia, già nel 2020, le famiglie con un reddito familiare inferiore alla soglia di povertà convenzionale sono aumentate anche per il fatto che sono nate nuove forme di vulnerabilità, connesse in particolare al blocco delle attività economiche e produttive del periodo, alle difficoltà scolastiche relative all’impossibilità per molte famiglie di dotarsi della strumentazione tecnologica necessaria per seguire la didattica a distanza, a forme diffuse di disagio psicologico e relazionale e di isolamento sociale, anche per l’accentuarsi di problematiche e di conflittualità famigliare. Proprio la fascia specifica dei bambini e dei ragazzi è tra quelle più colpite dalla povertà relativa;
lo stretto legame col mondo del lavoro non riguarda tutti i poveri in maniera indiscriminata e il lavoro può non determinare l’uscita dalla condizione di povertà né l’inclusione nella società può essere garantita solo attraverso il legame col lavoro. Il fenomeno dei c.d. “lavoratori poveri”, che percepiscono redditi insufficienti a raggiungere e superare la soglia della povertà, è diffuso e noto già da prima della crisi sociale generata dalla pandemia.
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CONSIDERATO
inoltre l’appello giunto alla Commissione europea, a seguito di una mobilitazione, a presentare una proposta relativa all’adozione di redditi di base incondizionati in tutta l’Unione, con l’obiettivo di ridurre le disparità regionali e combattere le disuguaglianze: redditi, in particolare, non soggetti ad alcuna condizione preliminare come l’obbligo di svolgere un’attività lavorativa retribuita, di dimostrare la volontà di lavorare, di svolgere un lavoro socialmente utile o di comportarsi secondo ruoli di genere predefiniti.
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RITENUTO
pertanto che i confini tradizionali della povertà sono cambiati ed occorre garantire alla popolazione un reddito di base sufficiente a spezzarne il ciclo e a consentire di condurre a ciascuno una vita dignitosa, a prevenire la povertà materiale e ad offrire l’opportunità di partecipare alla vita sociale.
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RITENUTO INOLTRE CHE
ancorché, nell’ambito degli obiettivi di riduzione dei costi della politica e di contenimento della spesa pubblica, diverse iniziative siano state avviate, la riduzione del trattamento economico dei Consiglieri regionali, dei componenti della Giunta regionale e dei Sottosegretari porterebbe ad un notevole risparmio per ogni Legislatura e le somme risparmiate andrebbero a vantaggio della comunità lombarda per aiutarle ancor più efficacemente ad uscire da una situazione di povertà complessa, tenuto conto delle reali esigenze di ciascuno.
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Per tutto quanto sopra esposto, INVITA LA GIUNTA REGIONALE
- a determinare l’importo del reddito di base regionale, al fine di garantire una vita dignitosa, la sicurezza materiale e la piena partecipazione dei cittadini alla vita sociale
- ad interloquire con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale o a valutare di assumere essa stessa l’iniziativa legislativa finalizzata ad una riduzione dei compensi corrisposti ai componenti degli organi politici della Regione Lombardia
- e a destinare le somme derivanti dal taglio dei compensi ai Cittadini della Regione Lombardia, per ridurre durevolmente la condizione di povertà complessa esistente e il rischio di povertà.
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Il Consigliere regionale Luigi Piccirillo

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