CHI GIOCA AI “4 CANTONI” CON ROTARY, LIONS, KIWANIS?
Se avete ritenuto opportuno sfidare un vecchio signore, malato e legittimamente inserito negli elenchi di quegli italiani che possono essere dichiarati poveri, sul terreno del suo diritto costituzionale a svolgere attività sussidiaria a quella dello Stato, vi sarete fatti i vostri conti. Soprattutto se il vostro nome dovesse risultare, viceversa, tra gli iscritti non nelle liste di chi, a norma di legge, ha diritto a 1,3333 (periodico) euro al giorno che è quanto la Carta acquisti mi consente di spendere per alimentarmi o pagare le medicine o le bollette dei consumi primari ma tra gli aderenti ad associazioni (in questo caso il Rotary Club) note nel mondo informato per essere luoghi di riunione e di accoglienza di notabili che, in quel territorio specifico, per censo, qualità di azioni svolte, attività filantropiche messe in atto e valore etico morale mostrato, possono essere esempio da additare.
Sembra, sin da subito, un confronto impari anche perché la persona a cui faccio riferimento e di cui successivamente in altro post vi indicherò per nome e cognome, beata lei (qui l’invidia è lecita), ha 31 anni e mi potrebbe essere nipote. Un vecchio signore mazziniano (ho passato i 71 anni), povero in canna e un giovane rotaryano, parlamentare al secondo mandato, onestamente contribuente di quella giusta autotassazione a favore della PMI: chiunque capirebbe non essere un incontro leale.
Si direbbe sul ring: manifesta inferiorità dell’avversario.
Nonostante questi presupposti (dimenticavo l’immunità parlamentare) vediamo come va a finire, tra Davidee Golia.
Ma c’è un ma. Anche in questo caso, come successo negli anni altre decine di volte per gli incontri tra il sottoscritto e chi incautamente ha tentato di sabotarmi (ultimo il rotaryano/massone Aurelio Voarino), i bookmakers londinesi non accettano scommesse. Loro che “sanno”, anche in questo caso, evidentemente, “sanno” come andrà a finire.
Sono io che sempre più vecchio e stanco spero che arrivi, finalmente, un giovane incauto che mi metta al tappeto. Così potrò riposarmi meritatamente.
Finite le smargiassate alla Cassius Clay (con questo nome e cognome l’ho visto combattere nel lontanissimo 1960 e così lo continuo a chiamare ma non per mancanza di rispetto alla sua arte e religione ma per nostalgia dei bei tempi andati) passiamo ai prodromi dell’incontro.
Come in molti sanno il Rotary Club viene ideato e fondato a Chicago nel 1905.
Esso è stato definito come gruppo di amici, appartenenti a diverse professioni e chiamati ad impegnarsi a favore del prossimo.
Vediamo, viceversa, cosa ne pensa uno che si intende di massoneria e del gioco dei quattro cantoni che si può articolare tra l’obbedienza di turno e le associazioni paramassoniche note sotto il nome di Rotary, Lions, Kiwanis.
Tre realtà con diversi gradi di autorevolezza ma a detta non del Leone Ruggente che scrive, certamente luoghi dove si coltivano le relazioni tra massoni e che consentono, nel gioco delle luci e delle ombre, al riparo dagli obblighi di legge previsti per la massoneria, di rendere difficile la lettura delle mappe del potere locale, nazionale, internazionale che, carsicamente e rizomicamente si dipana dalle logge.
La figura che certamente ne sa più di Grani che potrebbe essere interessato (e, più avanti, vedremo anche quanto) a dare una visione distorta di quegli agnellini che brucano ingenui nei Rotary Club (in particolare quelli calabro-siciliani) è quella di Fabio Venzi, sociologo italiano e certamente massone. Scrittore e saggista, Venzi è nato a Roma nel 1961. Attualmente è Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia ed è stato, riconfermato nel dicembre 2013 alla guida della GLRI per ulteriori sei anni. Per tutto il 2019 vi beccherete cosa pensa di voi associati nei Rotary Club, nei Lions, nei Kiwanis.
Si laurea in Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma con una Tesi sui “Rapporti tra la Massoneria italiana e il Fascismo”.
Ha curato una Collana di studi sul “Meridione d’Italia” per le ‘Edizioni d’Arte’ di Roma.(1998-2001)
È fondatore e direttore delle riviste di filosofia e cultura massonica ‘De Hominis Dignitate’ e ‘Quattuor Coronatorum’.
È Direttore Editoriale della collana di studi esoterici ‘Opus’ per la casa Editrice ‘Settimo Sigillo’.
È Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia dal 2001 e membro della Loggia Quatuor Coronati N°2076 di Londra, la più antica Loggia di Ricerca del mondo.
Relatore in numerosi convegni di carattere storico-filosofico e massonico in Italia ed all’estero, tra gli altri:
2004 – “Le Origini Neoplatoniche del Pensiero Liberomuratorio e i Filosofi di Cambridge” nel Convegno dal titolo “In the Middle Chamber”, Università di Sheffield, Cornerstone Society;
2007 – “I Documenti del Vaticano contro la Liberamuratoria”, nel Convegno “Chiesa Cattolica e Massoneria”, Roma, Pontificia Facoltà Teologica “Seraphicum”;
2008 – “Perceiving the Sacred in Scientific Research: The Interplay of Scientific Rationalism & Noetic Intelligence”, nel Convegno “Freemasonry and The Sciences, Natural & Supernatural”, Londra, Canonbury Masonic Research Centre;
2009 – “Julius Evola and Freemasonry”, Edimburgo, Convegno della ‘International Conference on the History of Freemasonry’.
2010 –”Freemasonry and Fascism in Italy in the 1920th” Relazione tenuta alla Quatuor Coronati Lodge Nº2076 di Londra.
2012 – “Il Fascismo italiano e la Libera Muratoria” Edimburgo, Convegno della ‘International Conference on the History of Freemasonry’.
2016 – Università di Cambridge, Conferenza Internazionale sulla storia della Massoneria, “Massoneria e Chiesa Cattolica”.
I suoi molteplici interessi e il suo approccio interdisciplinare lo hanno portato ad occuparsi anche di Sociologia delle Religioni (“L’Ermeneutica di Gioacchino da Fiore”), di Psicologia Sociale (“Psicologia Analitica e Simbolismo Massonico”) ed Esoterismo (“Raimondo Lullo e l’Arte della Memoria”).
Nel 2007 ha ricevuto dall’Università di Reggio Calabria il Premio Bertrand Russell ai “Saperi Contaminati” tenendo nell’occasione una Lectio Magistralis sui “Miti e Simboli nel 900”.
Riconoscimenti massonici
- Past-Grand Master Sovrana gran loggia di Malta
- Past Grand Master Grande Oriente di San Paulo
- Diploma di Onore al merito del Grande oriente di San Paulo
- Membro Onorario della Gran loggia dello Stato d’Israele
- Order of Merit Masonic della Gran loggia dello Stato d’Israele
- Onorary member del Supremo consiglio dell’ordine de Molay del Brasile
- Gold star del Grande oriente del Brasile
- Stella di distinzione massonica del Grande oriente del Brasile
- Titolo di Benemerito del Grande oriente del Brasile
- Medaglia al merito Montezuma del Supremo consiglio del Brasile del rito scozzese antico e accettato
- Medaglia al merito Massonico della Gran loggia di Estonia
- Membro dell’Ordine reale di Scozia
- Gran medaglia al merito della Gran Loggia di Finlandia Finlandia
- Ordine Dom Pedro del Grande Oriente del Brasile
- Gran Maestro Onorario del Grande Oriente del Brasile
- Gran Maestro del Distretto Italiano della Gran Loggia del Marchio di Inghilterra e Galles
- Gran Medaglia al Merito dalla Gran Loggia di Svezia
- Gran Medaglia al Merito dalla Gran Loggia di Norvegia
Pubblicazioni
“The influence of neoplatonic thought on Freemasonry”, prefazione di Michael Baigent, Book Guild, 2007.
“Massoneria e Fascismo”, Castelvecchi, 2008.
“Julius Evola e la Libera Muratoria, una verità scomoda”, Settimo Sigillo, 2010.
“Introduzione alla Massoneria”, Casa Editrice Atanòr, 2012.
“Studies in Traditional Freemasonry”, Lewis Masonic, 2013.
“Il Liberomuratore tra Esoterismo e Tradizione”, Settimo Sigillo, 2014.
“Freemasonry, The Esoteric Tradition”, Lewis Masonic, 2016.
“L’Ultima Eresia, Chiesa Cattolica e Massoneria, tre secoli di errori tra Satanismo, Gnosticismo e Relativismo”, Settimo Sigillo, 2017.
Sufficiente per cominciare a sputtanare chi provasse a nascondersi dietro al dito del club di turno che sia Rotary, Lions, Kiwanis.
È ora, se uno è iscritto al Rotary, di dichiararsi almeno para-massone ed affrontare a viso aperto le eventuali conseguenze.
In altri tempi Umberto Grani venne fucilato alle Fosse Ardeatine proprio in quanto massone.
I massoni sono sempre stati perseguitati e non devono temere di professare le proprie idee.
Anzi, guai a chi tocca gli eredi del pensiero che fu anche di Giuseppe Mazzini.
Tranne quelli che sono massoni ma non vogliono che lo si pensi o lo si dica di loro.
Questo anche per allontanare dalla massoneria l’idea che i fratelli siano sostanzialmente animati da odii feroci verso altri fratelli e che preferiscono regolare le questioni di potere con i coltelli.
Metaforici ovviamente.
In commissione antimafia (ecco che ci cominciamo ad avvicinare al cuore del post) il Gran Maestro, Fabio Venzi, appunto, con maggiore anzianità in circolazione (è stato eletto nel 2001 a 39 anni) ha dichiarato:
«Bisogna verificare gli ambienti di Rotary, Lions e Kiwanis, dove massoni regolari e irregolari si incontrano. La ’ndrangheta sceglie le obbedienze spurie piuttosto che sopportare le nostre riunioni a carattere filosofico-culturale».
Il presidente Bindi ha colto l’assist e ha replicato: «Questa è gente che si fa anni di galera. Si figuri se si spaventano per una conferenza».
Ma il tema della cinghia di trasmissione fra massoneria ufficiale, non ufficiale e associazioni paramassoniche non è da trascurare.
Nel tempio, come sostiene Venzi, «un fratello non mi deve sbagliare una deambulazione». Vietatissimo parlare d’affari. In una cena al Rotary è diverso! Non si portano guanti e grembiule. L’ambiente è più informale. E il Venerabile o gli Ispettori Magistrali non sorvegliano.
Come vedete le dichiarazioni autorevoli non lasciano scampo a interpretazioni riduttive.
Vediamo quindi, amici calabresi e siciliani, di abbassare subito i toni sentendosi sto’ cazzo o il marchese del Grillo di turno. Con oggi ho dato inizio ad una polemica che finirà solo con Golia che stramazza. O, novità storica, con Davide che viene sconfitto.
Scegliete voi quale potrà essere il risultato.
In chiusura di questa prima puntata vi ricordo che il Rotaryano di turno (Aurelio Voarino), l’ultimo acerrimo nemico della Repubblica e del sottoscritto, è grandemente impegnato, proprio in queste ore, a spiegare ai magistrati del perché un impiegato dei Servizi avesse, ben celato in casa, un passaporto falso con la sua fotografia. Questo per portare esempio di che figure possono occultarsi nei “club”.
Il mio nuovo sfidante (il misterioso – per ora – deputato trentenne) mi auguro che sia più accorto e abile nel duellare. Di mezze cartucce, come antagonisti di questo luogo di pensiero democratico e repubblicano, non so proprio più che farmene.
Oreste Grani/Leo Rugens
Continua.
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