giovedì 27 ottobre 2016

Michael Moore, il Benigni d'America

Oggi il mio amorevole pensiero va a Michael Moore, il Benigni d'America. Che vita fortunata cazzo! Questo fenomeno da baraccone è l'unico esemplare al mondo di persona censurata e al contempo sostenuta dalle majors. Esordio da regista, documentario autoprodotto. Tu pensi, vabbè, lo distribuiranno nei cinema d'essai e invece che culo, lo distribuisce subito la Warner Bros. Litiga col suo editore per White Stupid Man contro Bush. Tu pensi alla censura, pensi alla Trattativa della Guzzanti, terra bruciata intorno. Invece lui, che culo aveva già una catena di librai a sostenerlo. Va a Cannes con Fahrenheit 9/11 denunciando legami tra Bush e i sauditi con "appena" 3 anni di ritardo per cui giornalisti coi coglioni venivano sputtanati come cospirazionisti, carriera distrutta... lui che culo viene premiato da un regista di Hollywood. Torna in patria, Miramax che aveva i diritti non lo distribuisce. Tu pensi al Caimano di Moretti e alla RAI che lo distribuì molti anni dopo, invece lui che culo, viene distribuito subito dagli stessi proprietari di Miramax che privatamente gli attrezzano un'apposita catena di distribuzione. Poi Obama nel 2008 diventa presidente e Michael Moore viene ibernato, finisce nel surgelatore. Dal 2009 al 2015 niente contro il governo. Poi rispunta nel 2016 con Trumpland per fare campagna a Hillary. Io di film di propaganda ne ho visti, anche ben fatti, ma questo sembra la parabola di Agrippa Menenio Lanato ai plebei... Presente, voi siete le membra, noi lo stomaco... voi lavorate e noi magnamo? UNA BARZELLETTA! "Hillary, sì è vero, ha sbagliato a sostenere la guerra, ma lei l'ha fatto perché è FEMMINA! (Davvero) e come le femmine della seconda guerra mondiale, che sostenevano i maschi, poi si affermano, quindi votatela!"
(fonte https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1319679551389287&set=a.235584596465460.65710.100000417647888)



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