giovedì 21 aprile 2016

LA MAFIA a Lodi, ITR al Governo

I segnali di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del lodigiano, anche quando sono limitati, non devono essere assolutamente sottovalutati. La mafia ha cambiato drasticamente le modalità del suo agire negli ultimi decenni, e oggi prospera proprio lì dove è meno immaginabile trovarla.
Non è un caso se la prima regione del nord Italia per numero di beni sequestrati al crimine organizzato è la Lombardia, e se diversi di questi beni sono stati sequestrati recentemente in aree considerate “tranquille”. L’apparente tranquillità, al contrario, in relazione a un fenomeno come quello mafioso, esige un raddoppio degli sforzi di controllo e di prevenzione da parte delle istituzioni. Per ribadirlo e ribadire la necessità di questo doveroso impegno, ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno, in relazione alle recenti rivelazioni emerse grazie al determinante lavoro della Prefettura: aziende che hanno volontariamente aderito alla lista delle aziende “pulite” e nelle quali invece sono stati rilevati segnali di rischio. Che proprio per via della volontarietà dell’iscrizione possono essere, anche in numero esiguo, una spia apparentemente minima, ma molto rilevante e significativa, di quello che potrebbe essere qualcosa di molto più grave. mafia Lodi
Per combattere la mafia anche nel lodigiano bisogna prima di tutto saperla riconoscere e per farlo è necessario alzare ovunque la soglia di attenzione.
QUI il link all’interrogazione (http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12879&ramo=CAMERA&leg=17)

(fonte http://www.lodiedintorni.com/infiltrazioni-mafiose-a-lodi-interrogazione-al-governo/)



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