venerdì 8 aprile 2016

Altra marchetta di #Renzi alla BAT

E della marchetta di Renzi alla BAT, vogliamo parlarne?
Il 1° luglio 2014 la British American Tobacco dona 100.000 euro alla Fondazione "Open", che finanzia le campagne elettorali di Matteo Renzi. Un mese dopo il governo Renzi emana il provvedimento che aumenta le accise sul tabacco, ma solo del 10%. Per non infierire.
Qualche magistrato vuole indagare?

Trivellopoli, Bancopoli, Azzardopoli, Tabaccopoli e chi più ne ha più ne metta. Renzi non è il premier dei cittadini. È l'uomo delle lobbies, piazzato da chi di dovere in cabina di regia per curare gli interessi delle grandi aziende e degli squali della finanza che lucrano sulle nostre spalle e sui nostri risparmi, e drenano denaro per rimpinguare le tasche dei loro ricchi proprietari, pronti a levare le tende non appena avranno spolpato questo paese, lasciando gli onesti lavoratori con in tasca un soldo di cacio. Come la Fiat, fulgido esempio di questo sistema. Una storia già vista e purtroppo quasi dimenticata.
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(da "Il Fatto Quotidiano, 6 aprile 2016)
«Renzi and cigarettes: stop alle accise e la multinazionale finanzia la fondazione del premier >>> È il primo luglio del 2014, quando sui conti della fondazione del politico fiorentino arriva un bonifico da centomila euro: denaro donato dalla Bat, la British American Tobacco. Un versamento arrivato nelle stesse settimane in cui il governo annunciava un decreto di riordino del settore dei tabacchi. Si parlava di un aumento delle accise che poteva arrivare fino al trenta per cento e che non dispiaceva ai colossi del settore, come la Philip Morris. In caso di tasse più alte, infatti, ad essere maggiormente penalizzati sono i marchi che vendono sigarette di fascia bassa, cioè più economiche, come appunto la Bat. Il provvedimento per l’aumento delle accise sui tabacchi è all'ordine del giorno del Cdm per due volte, ma poi scompare nel nulla. Riemergerà il 31 luglio del 2014, quando arriva il via libera: l’aumento però non sfiora nemmeno il 30 per cento proposto in precedenza, fermandosi al 10 per cento. La Bat brinda e dopo qualche settimana vara un investimento quinquennale da un miliardo per l’Ente tabacchi; la Philip Morris da parte sua si consola con uno sconto del 50 per cento per le sigarette elettroniche prodotte nello stabilimento di Crespellano a Bologna, inaugurato dallo stesso Renzi».

(fonte https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi/photos/a.447215738692105.1073741829.440987599314919/1007432752670398/)



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