mercoledì 2 dicembre 2015

ItaliaOGGI: Giancarlo Elia Valori & Garofano

Si fa tutto in salita il matrimonio tra La Centrale Finanziaria Generale (Lcgf) guidata da Giancarlo Elia Valori e Industria e Innovazione (IndIn), la quotata presieduta da Giuseppe Garofano. La ratifica della progettata aggregazione fra le due realtà, entrambe alle prese con conti difficili e con la necessità di rifocalizzare i business, sta slittando di mese in mese dopo che le trattative erano partite nella scorsa primavera. E Garofano ha iniziato a prendere in considerazioni altre partnership, mentre non cessa di ristrutturare IndIn chem, nei primi nove mesi di quest'anno, ha visto un ebitda negativo per 7,7 milioni di euro e una posizione finanziaria netta negativa per oltre 46,2 milioni. L'aggregazione con La Centrale di Valori avrebbe dovuto dar vita a una Siiq, riequilibrando la struttura patrimoniale e finanziaria delle due società. Si è arrivati molto avanti nel negoziato e ad una bozza di contratto, ma negli ultimi giorni Valori ha fatto una parziale marcia indietro sull'apporto di liquidità a supporto dei fabbisogni funzionali del piano di risanamento. È molto probabile che sulla retromarcia di Valori abbiano pesato le frizioni esistenti nell'azionariato di Lcfg, dove gli Amenduni col 18% sono in una posizione critica verso il presidente. Garofano deve quindi ora andare avanti da solo e non esclude di ricapitalizzare IndInv mediante l'ingresso di nuovi soci.

Dal petrolio all'olio artistico. Marco Alverà è uscito da qualche settimana dall'Eni dove ricopriva un ruolo-chiave, quello di chief midstream officer. Alverà, con un passato in Goldman Sachs, era stato promosso nel cane a sei zampe sotto la gestione Paolo Scaroni che già lo aveva voluto in Enel. Il manager è da pochissimo diventato socio col 16,67% di Artitude, società veneziana che ha come attività il commercio di opere e soggetti d'arte e la realizzazione di progetti ed eventi artistici e culturali. I soci di Alverà junior, tutti con quote paritarie, sono Mario Franchini, managing director di Saipem in Libia e e il fratello Luigi, che nel 2009 ha dato vita a The Pool Nyc, una sorta di galleria d'arte “itinerante”. Il terzo socio è Igino Rocchio, figlio del defunto Stefano, che fu amministratore delegato di Pilkington in Italia, gruppo vetrario di cui Scaroni fu chiex executive officer. Il quarto azionista, infine, è Vettor Marcello del Majno, patrizio veneziano che nel 2011 lanciò a Milano la galleria Spazio Morris, oggi chiusa. Marco Alverà è figlio di Alvise, patriarca di una nobile famiglia veneziana, già consigliere della Fondazione Musei Civici di Venezia. Papà Alverà e Scaroni, amici da anni e soci del golf di Cortina, avevano costituito un anno fa la Strategic Investments che avrebbe dovuto occuparsi di consulenza e investimenti.

---> http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2038970&codiciTestate=1&sez=giornali






Nessun commento:

Posta un commento