(AdnKronos) - Centrale Finanziaria Generale, presieduta da Giancarlo Elia Valori, ha sottoscritto un importante accordo per la trasformazione di Industria e Innovazione, società quotata a Piazza Affari, in Siiq (Società di investimento immobiliare quotata).
L?accordo, si legge in una nota, è sottoposto ad alcune condizioni, tra le quali l?intesa con i creditori di Industria e Innovazione (finanziari, obbligazionisti, terzi) nell?ambito di un piano ex art.
67 legge fallimentare.
In tale quadro sono previsti apporti di immobili a reddito da parte di privati, in modo tale che il portafoglio immobiliare risultante sia in grado di remunerare il capitale di rischio della nuova Industria e Innovazione. Il piano prevede un apporto di cassa per 1,5 milioni di euro, derivante dalla cessione di attivi o da aumento di capitale in opzione, garantito da alcuni soci attuali di Industria e Innovazione e prospettici (La Centrale Finanziaria Generale e alcuni suoi soci).
La Centrale Finanziaria Generale, all?esito dell?operazione, verrà a detenere il controllo di diritto di Industria e Innovazione, con l?esenzione dall?obbligo di opa.
Contestualmente, la stessa merchant bank guidata da Giancarlo Elia Valori ha inoltre acquisito da Serenissima Partecipazioni il 27% del capitale di Serenissima SGR, elevando così al 78% il suo controllo sulla società veronese.
Serenissima SGR, tra l?altro, su impulso dell?azionista di maggioranza, La Centrale Finanziaria Generale, ha anche chiuso brillantemente l?acquisizione di otto fondi di Est Capital, con un patrimonio aggregato di circa 500 milioni di Euro.
Con questa operazione la Serenissima SGR fa salire le masse gestite a 1,8 miliardi di Euro, incrementando così il suo già pregiato parterre di investitori istituzionali, che spazia tra fondazioni, enti previdenziali e importanti esponenti dell?imprenditoria.
---> http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/economia/centrale-finanziaria-accordo-trasformazione-industria-e-innovazione-in-siiq-ne412366
CREDIT MUTUEL, VIVENDI, VINCENTE BOLLORE'... (Giancarlo Elia Valori):
Francia, Bolloré accusato di aver fatto censurare un documentarioUn film accusa Crédit mutuel. Il patron di Vivendi lo censurò su Canal+.
Un editore, un'inchiesta censurata, e una banca amica. Sono gli ingredienti della storia che vede sotto accusa Vincent Bolloré, patron di Vivendi, che avrebbe personalmente bloccato un documentario sul Crédit mutuel. Secondo quanto rivelato da Mediapart, il film, Évasion fiscale, une affaire française, doveva essere trasmesso il 18 maggio su Canal+, all'interno del programma Spécial investigation, ma non è mai andato in onda. TELEFONÒ A BELMER. Venuto a conoscenza dei contenuti dell'inchiesta, che accusava Crédit mutel di aver messo in piedi un sistema per evadere il fisco utilizzando le sue sedi in Svizzera e nel Principato di Monaco, Bolloré avrebbe chiamato personalmente l'allora direttore generale di Canal+, Rodolphe Belmer, e posto il suo veto.
I legami tra Vivendi, che il 12 maggio aveva annunciato l'Opa per prendere il controllo totale di Canal+, e il Crédit mutuel sono noti. Tra il gruppo e la banca ci sono diversi interessi comuni. Ed è stata proprio quella banca a fornire le garanzie per l'Opa su Canal+. L'AUTORE: «NON MI ERA MAI CAPITATO PRIMA». «In 15 anni non mi era mai capitata una censura così chiara e brutale», ha commentato Jean-Pierre Canet, autore del documentario, a Mediapart, «Non è stato possibile negoziare o trovare un accordo con la direzione o l'azionista principale di Canal+».
Né Bolloré né Vivendi hanno voluto commentare le accuse. Contro Crédit mutuel, nel 2014, è stata aperta un'inchiesta giudiziaria per frode fiscale.
---> http://www.lettera43.it/economia/media/francia-bollore-accusato-di-aver-fatto-censurare-un-documentario_43675181388.htm
SERENISSIMA SGR - Prove di risanamento in casa di Elia Valori
Prove di risanamento per la Centrale Finanziaria, presieduta da Giancarlo Elia Valori che nell'ultimo bilancio (2013) ha perso quasi 10 milioni di euro mentre dal capitale sono usciti sia Assicurazioni Generali sia Allianz e le quote sono state rilevate parzialmente dal costruttore Pierluigi Toti che oggi detiene il 18,6%. La prima partita aperta riguarda la partecipazione più importante della holding, cioè il 51% nella Serenissima sgr, presieduta da Luca Galli e guidata da Luca Giacomelli, nel cui board in quota della Centrale siedono Vittorio Fini e Armando Maffeis.
La società di gestione di otto fondi immobiliari, con asset per 1,3 miliardi di euro, sta puntando in queste settimane a rilevare gli attivi di Est Capital sgr, un'altra società di gestione di venti fondi chiusi (immobiliari, di social housing e di energie alternative) finita recentemente in amministrazione straordinaria dopo alcune burrascose vicende che hanno coinvolto l'ex management guidato da Gianfranco Mossetto. L'accorpamento tra Serenissima sgr ed Est Capital sgr consentirebbe di rafforzare la massa d'urto del veicolo controllato dal gruppo di Valori, di cui altri soci sono Serenissima Partecipazioni (emanazione di A4 Holding), Banca Popolare di Vicenza, Banca Mediolanum, Ubi e Banco Popolare.
La seconda partita in corso riguarda il riassetto dell'altra partecipazione della Centrale, il 20% nella Centax, società che fornisce servizi di accettazione assegni per la grande distribuzione. Il socio di controllo di Centax è la Somar di Maffeis, che in Centrale ha il 9,3% ed è componente del comitato esecutivo. La partecipazione del gruppo di Valori, costata 8 milioni, è già stata svalutata a 5 milioni e la società ha chiuso il 2014 in perdita, pur fatturando oltre 8 milioni. Di qui la necessità di trovare un nuovo azionista, dopo che Centax fra l'altro ha appena pagato una sanzione di 270 mila euro dopo una verifica fiscale. «Risulta determinante - ha spiegato il presidente Maffeis ai soci - avere un rapporto industriale consolidato e duraturo con un'entità del mondo bancario, che possa supportare la crescita del fabbisogno». Ed è lo stesso Maffeis a comunicare che i già esistenti rapporti con Cofidis del gruppo bancario francese Credit Mutuel potrebbero portare nei prossimi mesi «anche ad accordi di natura societaria».
---> http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1976431&codiciTestate=1
Otto nuovi fondi di Est Capital a Serenissima SGR
I fondi sono investiti nel settore immobiliare core e value added oltreché nel settore delle energie rinnovabili.
Dopo un anno di trattativa, Serenissima SGR subentra nella gestione di 8 fondi di Est Capital in amministrazione straordinaria con un patrimonio aggregato di circa 500 milioni. I fondi sono investiti nel settore immobiliare core e value added oltreché nel settore delle energie rinnovabili. Con questa operazione, Serenissima SGR di Verona, con masse gestite per circa 1,8 miliardi, incrementa il suo già pregiato parterre di investitori istituzionali che spazia fra fondazioni, enti previdenziali ed importanti esponenti dell’imprenditoria.
La fase conclusiva del percorso, avviato su impulso dell’azionista di maggioranza La Centrale Finanziaria Generale, guidata da Giancarlo Elia Valori, è culminata con le assemblee dei sottoscrittori dei fondi, in ossequio alle modalità di subentro nelle gestioni di fondi, che hanno già tutte deliberato a favore del nuovo gestore così come gli Istituti di credito sotto l’occhio vigile di Banca di Italia. Serenissima SGR, a seguito di questa articolata operazione, assumerà anche nuove risorse funzionali al potenziamento della struttura organizzativa adeguandola alle aumentate dimensioni operative.
"È un'operazione auspicata, studiata da tempo, valutata in tutti i suoi risvolti ed è soprattutto sintonica alle linee strategiche previste dal nostro piano industriale", dichiara Luca Giacomelli, ad di Serenissima SGR, che ha chiuso il bilancio 2014 con un sensibile incremento delle commissioni di gestione, con un EBITDA del 38% ed un utile netto del 21%. "Con l'arrivo dei nuovi fondi", sottolinea infine Giacomelli, "vi saranno anche nuove sfide e qualche complessità in più da gestire ma per Serenissima si apre anche la sfida di proseguire nella linea che abbiamo sempre mantenuta, ovvero di contemperare gli interessi dei clienti con la creazione di valore, aumentando le masse gestite per arrivare a dimensioni oggi ritenute più idonee per uno sviluppo costante e ordinato del business. Da qui la nostra apertura misurata anche verso nuovi dossier".
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