Da uno studio della commissione Europea si può vedere quanto sia grave la nostra dipendenza: in Italia importiamo circa l’85% delle materie prime energetiche e l’85% dei metalli che consumiamo.
I rifiuti diventano dunque la nostra unica risorsa prodotta in loco, se viste come “materie prime secondarie” in grado di fornire plastica, carta e metalli.
Logico quindi dover cambiare mentalità: impossibile mantenere le attuali percentuali di rifiuti inviati in discarica (quasi il 40%) e bruciati (circa il 17%) o di raccolta differenziata (del solo 35% contro gli obiettivi Nazionali dichiarati del 65%). I benefici, secondo il report, sarebbero triplici.
• ambientali, con un minor ricorso alle discariche, una riduzione delle emissioni di CO2 e spesso di emissioni locali;
• per la collettività attraverso minori costi per le PA, nuove attività industriali e relative nuove figure professionali;
• infine per l’industria con una ritrovata competitività internazionale garantita da una riduzione dei costi di produzione.
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