mercoledì 9 settembre 2015

In Francia l'obsolescenza programmata è finalmente reato

In Italia il #M5S ha depositato a gennaio una Proposta di Legge che deve ancora iniziare l’iter in commissione!

Tuteliamo i consumatori costretti a sostituire apparecchi potenzialmente sani, ma nei quali la progettazione iniziale ha inserito un difetto, pianificandone il malfunzionamento o la rottura.

Si definisce obsolescenza programmata "l'insieme delle tecniche progettate per ridurre deliberatamente la durata di un prodotto per aumentare il tasso di sostituzione".
In altre parole, se un produttore realizza e commercializza sul suolo nazionale un bene che è progettato affinché possa rompersi anzitempo o la sua funzionalità possa ridursi nel tempo, il produttore o importatore è sanzionato con 300 mila euro o il 5% del fatturato annuo e un massimo di due anni di reclusione.

Questa pratica scorretta non riguarda solo i beni elettronici, è facile immaginare che un piccolo chip o un componente elettronico possano essere programmati e fabbricati per guastarsi dopo un determinato numero di ore. Riguarda tutti i beni anche quelli senza parti meccaniche in movimento, componenti elettriche ed elettroniche.

Esistono tuttavia realtà in cui molti produttori di elettrodomestici e componenti d’arredo (esempi di "beni durevoli") fanno test di "fatica" sui loro prodotti per dimostrare la qualità costruttiva, arrivando a garantire gli stessi addirittura fino a 10 anni, cioè oltre 5 volte la garanzia legale!

Perché non lo dovrebbero fare tutte le aziende produttrici di "beni durevoli"?

La proposta di Legge del M5S sanziona chi adotta pratiche di obsolescenza programmata ,questo non solo per tutelare i consumatori, ma soprattutto per ridurre consumi di risorse e la produzione di rifiuti.

E’ un principio questo che speriamo prenderà piede presto in Europa, visto che anche il Parlamento Europeo il 9 luglio scorso ha votato all’unanimità la “Proposta di risoluzione sull’efficienza delle risorse: transizione verso un’economia circolare (2014/2208(INI))” con la quale “sollecita la Commissione a elaborare misure contro l'obsolescenza programmata e precisare ulteriormente una serie di normative per l'economia circolare, tali da includere il ricondizionamento e la riparazione, l'agevole smantellamento e l'uso efficiente di materie prime, risorse rinnovabili o materiali riciclati nei prodotti”.

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