mercoledì 18 marzo 2015

Boldrini & Grasso: AVEVANO PROMESSO: «LAVOREREMO DI PIÙ». STIAMO ANCORA ASPETTANDO

Presidente Grasso,
mi rivolgo a lei. Confido in un suo intervento, pur nella consapevolezza che è la conferenza dei capigruppo a definire il calendario dei lavori.

Sono trascorsi DUE ANNI dall'insediamento di Camera e Senato.

Ricorda cosa ci avevate promesso?
«Le ore di lavoro devono passare da 48 a 96, lavorando dal lunedì al venerdì». E ancora: «Vedrete che le Camere rimarranno aperte dal lunedì al venerdì».

Siamo ancora in attesa di vedere.
Niente di tutto questo si è verificato.
E che ne è della riduzione del trattamento economico (del 50%, si leggeva sui giornali) dei senatori?

Da due anni a questa parte i senatori intascano lauti stipendi e rimborsi fino all'ultimo centesimo per lavorare mediamente 2 (DUE) GIORNI LA SETTIMANA: dal martedì pomeriggio al giovedì mattina.
Le commissioni permanenti, le giunte, i comitati e gli organi bicamerali sono convocati nelle pause tra una seduta d'aula e l'altra, come fossero dei riempitivi. Ripeto: NELLE PAUSE. Alle volte ci ritroviamo con commissioni e giunte riunite contemporaneamente, e siamo costretti a scegliere dove andare.

La sintesi di questo scempio è tutta nelle parole di Altero Matteoli, presidente della 8^ Commissione Lavori Pubblici, che nella seduta del 29 ottobre scorso - dedicata alle audizioni sulle alluvioni di Genova, Parma e Grosseto - risponde così ai senatori che lamentano lo scarso tempo a disposizione per replicare agli interventi di Claudio Burlando (governatore della Liguria), Franco Gabrielli (Protezione Civile) e Marco Doria, sindaco di Genova: «NON C'È TEMPO, ABBIAMO LA TAGLIOLA DELL'AULA ALLE 16:30». Testuale.

E quando a settembre il Parlamento è stato convocato 8 volte in seduta comune per le elezioni dei giudici della Corte Costituzionale, abbiamo registrato il record: 36 (trentasei) ore lavorative in un mese.

A dicembre ci avete tenuto 23 ore consecutive in aula, fino a notte fonda, per approvare (senza testo, con commi e pezzi di articoli mancanti) la legge di stabilità e consentire a Renzi di annunciare via Twitter l'incardinamento della legge elettorale. Dunque tutti a casa per le ferie natalizie.

Perché non replichiamo i ritmi serrati - sedute fino a mezzanotte, con minaccia di tenere i senatori impegnati anche il sabato e la domenica - che si sono tenuti ad agosto scorso, in occasione dei lavori sulla schiforma costituzionale, per TUTTI gli altri provvedimenti?

Ieri hanno arrestato altre 4 persone, e indagate 50 per tangenti su Expo e TAV. Perché, presidente Grasso, non ci tenete giorno e notte al lavoro sul suo disegno di legge sull'anticorruzione? Oggi in aula abbiamo proposto di rimanere a lavorare anche venerdì, sabato e domenica. Niente da fare, proposta bocciata: addirittura si preannuncia una "sospensione" (!!) dei lavori d'aula per "far lavorare le commissioni", in particolare la 2^ Giustizia.
Incredibile cosa non si fa per mantenere i due giorni lavorativi a settimana senza mollare un secondo.

E sul reddito di cittadinanza? E su tutti gli altri disegni di legge annullati dalla folle decretazione d'urgenza ad opera di un governo mai eletto?
Chi non arriva a fine mese e gli onesti che vedono rubare a destra e a manca meritano la stessa - ed anche maggiore - dedizione che avete dimostrato verso i futuri "senatori".

Chissà, forse abbiamo capito male noi. Forse, con «le Camere rimarranno aperte» intendevate aperte ai turisti.

Se davvero volete farci lavorare di più, convocate gli uffici di presidenza e riformulate i calendari dal lunedì al venerdì, includendo anche i sabati e le domeniche, se serve.

Noi ci siamo.
Ci siamo dall'inizio.

https://www.facebook.com/vitoclaudiocrimi/photos/a.447215738692105.1073741829.440987599314919/805903006156708/


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