venerdì 20 febbraio 2015

DEPOSITO DELLE SCORIE NUCLEARI, CHI CERCHERANNO DI COMPRARE?

Su Affari & Finanza di Repubblica del 9 febbraio scorso, Luca Iezzi scrive: “Il primo premio per il concorso meno ambito in Italia è di 1.5 miliardi di euro. Una manna per le casse di uno qualsiasi degli 8000 comuni italiani, tutti potenziali concorrenti. Anche se sulla presenza di solo uno o due candidati alla scadenza di giugno prossimo in pochi sentono di scommettere. In palio c’è la realizzazione del Deposito nazionale delle scorie nucleari, un obbligo nei confronti dell’Europa e nei confronti dei cittadini presenti e futuri”.
La Sogin e l’Ispra si scambiano documenti e mappe, si danno scadenze, hanno già deciso che sarà un’infrastruttura di superficie dentro un bel Parco Tecnologico.
È prevista una notevole ricaduta occupazionale … tanti soldi … insomma il Bengodi!
A giugno si terrà un grande seminario nazionale dove ci spiegheranno che sarà tutto perfetto, nessun rischio. 100 mila metri cubi di materiale radioattivo di cui 15 mila di scorie nucleari al plutonio, il prodotto di scarto della fissione. Un rifiuto che nessuno al mondo sa come trattare e che torneranno dalla Francia e dall’Inghilterra nel 2018.
L’ora x si avvicina, chi saranno gli sfortunati?


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