Era l'11 luglio 2014 quando furono valutati in Commissione Ambiente alla Camera gli emendamenti del Movimento 5 Stelle (primo allegato)
al disegno di legge n. 2093 "Collegato Ambientale" alla legge di stabilità 2013, relativi all'introduzione della valutazione di impatto sanitario (VIS) nel codice ambientale
La valutazione fu positiva e iniziò il confronto con la maggioranza per avere un testo condiviso che introducesse la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), nella normativa italiana.
Il confronto si estese anche all'Istituto Superiore di Sanità, attore principale delle eventuali valutazioni autorizzative, e alla Commissione Bilancio per arrivare ad una riformulazione che è entrata nel testo definitivo del "Collegato" il 13 novembre scorso,
dopo l'approvazione alla Camera.
Il testo è stato riformulato dal relatore di maggioranza e risponde solo parzialmente alle istanze iniziali del Movimento 5 Stelle (che prevedevano la valutazione dell'impatto sanitario per tutte le autorizzazioni di interesse nazionale, e non solo per quelle relative a nuove raffinerie e grandi impianti termoelettrici) però è un primo passo verso una normativa che tuteli ambiente, salute e occupazione!
L'impatto sanitario è stimato da "ECBA project" in un costo di oltre 48 miliardi di euro all'anno in Italia ed è correlato a produzioni spesso obsolete e insostenibili che limitano l'occupazione oltre a danneggiare in maniera drammatica la salute e gli ecosistemi.
Il caso dell'Ilva di Taranto è emblematico, un'intera filiera produttiva, quella dell'acciaio in Italia, oltre 100 mila addetti, sta scomparendo per le speculazioni e per gli errori produttivi che hanno inquinato l'ambiente e fatto ammalare migliaia di persone o vedi il caso dei siti di interesse nazionale (SIN) che causano ogni anno oltre 1200 decessi aggiuntivi nelle aree SIN rispetto al resto del territorio.
Ora si attende l'approvazione definitiva del testo al Senato, dove purtroppo stazionano altri importanti testi relativi alla "Green Economy", all'occupazione e alla sostenibilità, quali la proposta di legge di riforma delle agenzie ambientali (testo unificato e condiviso da tutto l'arco parlamentare) e la proposta di legge sull'introduzione nel codice penale dei reati ambientali (anche questo un testo unificato alla Camera che stiamo cercando di migliorare al Senato).
Coniugare ambiente, salute e attività produttive non è semplice ma è possibile, bisogna ricordare che il budget delle ecomafie è di oltre 15 miliardi di euro all'anno, denaro che potrebbe essere speso per la sostenibilità, la proposta di legge sui reati ambientali non ha bisogno di coperture!
facciamo rete!
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