Sono prive dei requisiti di urgenza che il nostro ordinamento impone agli atti emanati ai sensi dell'articolo 77 della Carta Costituzionale e andrebbero semplicemente stralciate dal testo.
Molte disposizioni si sovrappongono al già confuso quadro normativo, le risorse individuate sono frutto di una partita di giro (si usano fondi già esistenti) effettivamente disponibili a partire dal 2017.
Secondo un modello di vecchio stampo economicistico, sacrifica le norme al totem del PIL.
Deroga alla tutela paesaggistica, aggira le norme di valutazione di impatto ambientale, nel falso mito della sburocratizzazione e della necessità di ridurre i tempi, si eliminano i controlli, si mettono a tacere cittadini e associazioni, nella convinzione che il freno all'economia derivi dal quadro di norme e regole faticosamente costruito per tutelare l'ambiente, la salute e per garantire la massima ponderazione possibile su scelte infrastrutturali, urbanistiche, energetiche e strategiche.
Abbiamo inserito in questo documento la sintesi di tutti i motivi per cui questo decreto è da respingere assolutamente per le misure su Ambiente ed Energia.
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