lunedì 10 novembre 2014

Si sono pure AUMENTATI di 21 € a seduta...

A chi parla di “moralismo” e “populismo”, bisognerebbe chiedere se sia questo il modo di fare politica in una città come Trapani, i cui cittadini - abbandonati dalle istituzioni - stentano ad arrivare a fine mese. A chi parla di “moralismo” e “populismo” bisognerebbe ANCORA chiedere perché abbia indossato i panni di consigliere comunale se, alla prima occasione, non manca di sottolineare come il proprio lavoro non si limiti soltanto alle sedute consiliari e alle interrogazioni da presentare, ma anche nel confronto spontaneo con i cittadini da cui non riceve alcuna “fattura”. Ma la politica, la vera politica, non è al servizio dei cittadini?
Definire “moralismo” e “populismo” una reazione lecita e spontanea di tanti trapanesi TRADITI dai loro rappresentanti, è sintomo di una classe politica che non rinuncia ai propri privilegi, che non ascolta il proprio elettorato, che non comprende lo stato di crisi in cui versa la città, che rinfaccia il lavoro previsto dal loro incarico.
In un momento storico in cui si è perso il vero significato della politica, quella BUONA e vicina al cittadino, è inammissibile leggere lettere di giustificazioni, promesse di rinunce e ipocriti propositi di beneficenza (con i nostri soldi?).
Il divario tra il palazzo e la città è ormai incolmabile, e i trapanesi onesti lo hanno capito.





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