mercoledì 19 novembre 2014

SCHIZOFRENIA LEGISLATIVA - 1^ PUNTATA


SCHIZOFRENIA LEGISLATIVA

1^ PUNTATA

Da oggi inauguriamo una nuova serie, dedicata agli incredibili contorsionismi legislativi di un Governo mai nato, il Governo Renzi I.
Iniziamo con lo SfasciaItalia.
Un decreto-legge corretto con un altro decreto-legge ancor prima che avvenga la conversione in legge del primo decreto (con l'ennesima fiducia, ovviamente): INCREDIBILE.
Pura ‪#‎schizofrenialegislativa‬
Quanto si sussurra nelle aule del Senato non è una leggenda, è tutto vero: l'unica cosa certa di un decreto del Governo è che ne servirà un altro per correggerne gli errori.
Peccato che nel caso dello SfasciaItalia il decreto correttivo abbia rimosso l'unica buona proposta introdotta dal parlamento in sede di conversione.
Seguite il ragionamento (i bresciani, in particolare... si parla anche di sito Caffaro).
Il 5 novembre il Governo Renzi pone al Senato la questione di fiducia sullo SfasciaItalia.
È il decreto-legge che distribuisce soldi, colate di cemento e trivellazioni ai soliti poteri-amici. Cancella norme urbanistiche, agisce in deroga alla tutela paesaggistica e si fa beffe della valutazione d'impatto ambientale. Riduce tempi ed elimina controlli. Zittisce i cittadini, le associazioni, i comitati. Conferisce al Governo il potere di destinare finanziamenti forzosi ad opere bocciate dalle Conferenze dei Servizi.
Su questa ennesima porcata, che contribuisce a devastare il territorio e il futuro del nostro Paese, c'è la firma di Napolitano.
Si vota entro sera.
Durante il dibattito, azzerato e violentato dalla richiesta di fiducia, la commissione bilancio fa notare che i conti non tornano. E per esplicita ammissione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Pizzetti, si scopre che un articolo della legge di conversione NON HA LE NECESSARIE COPERTURE.
Sarebbe un buon motivo per apportare le necessarie modifiche. Invece si deve andare avanti, altrimenti il provvedimento arriva alla scadenza.
La discussione è ancora di svolgimento quando il sottosegretario comunica, dinnanzi al Parlamento, l'impegno del Governo ad emanare un DECRETO CORRETTIVO con il quale trovare le necessarie coperture prima della promulgazione della legge di conversione del decreto SfasciaItalia.
Un decreto viene corretto con un altro decreto ancor prima che veda la luce il disegno di legge di conversione, e il parlamento non batte ciglio: siamo alla follia.
Ma il bello deve ancora arrivare.
La norma in questione autorizza l'esclusione dal patto di stabilità di alcuni interventi promossi dai comuni per far fronte alle bonifiche di siti inquinati.
Ebbene il decreto correttivo, anziché trovare le coperture per una norma che pareva una delle poche cose buone introdotte nel corso della conversione, ELIMINA DIRETTAMENTE LA NORMA: tolta la norma, tolto il problema della copertura.
Ora, lo stesso parlamento incostituzionale che ha votato favorevolmente lo SfasciaItalia sarà chiamato a convertire in legge anche il decreto-legge correttivo. Ovvero, senatori e deputati dovranno dedicare altre ore di assemblea a correggere gli errori di un governo incapace e senza altri obiettivi se non quello di procedere per slogan e tweet, a colpi di fiducia.
Domanda: e se il governo cadesse domani? Cade anche il decreto correttivo in attesa di essere convertito in legge. E rimarrebbe il solo SfasciaItalia, senza le coperture per quella norma. E forse, considerando la bontà dell'articolo, non sarebbe male.
Pensate. Pensate a quali statisti è in mano il Paese.
#schizofrenialegislativa
Fonti:
Il testo approvato dal Senato il 5 novembre (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, articolo 34, comma 7)
«Nei siti inquinati di proprietà di enti territoriali, nei quali sono in corso o non sono ancora avviate attività di messa in sicurezza e di bonifica, possono essere realizzati, CON ESCLUSIONE DAL PATTO DI STABILITÀ INTERNO, interventi e opere di bonifica, interventi e opere richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e infrastrutture, compresi adeguamenti alle prescrizioni autorizzative, nonché opere lineari necessarie per l'esercizio di impianti e forniture di servizi e, più in generale, altre opere lineari a condizione che detti interventi realizzino opere di pubblico interesse e non pregiudichino il completamento e l'esecuzione della bonifica, né interferiscano con esso, né determinino rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell'area».
Il testo modificato dal Governo l'11 novembre (Decreto-Legge 11 novembre 2014, n. 165 - Disposizioni urgenti di correzione a recenti norme in materia di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati e misure finanziarie relative ad enti territoriali, articolo 1, comma 1)
«Nei siti inquinati, nei quali sono in corso o non sono ancora avviate attività di messa in sicurezza e di bonifica, possono essere realizzati interventi e opere richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e infrastrutture, compresi adeguamenti alle prescrizioni autorizzative, nonché opere lineari necessarie per l'esercizio di impianti e forniture di servizi e, più in generale, altre opere lineari di pubblico interesse a condizione che detti interventi e opere siano realizzati secondo modalità e tecniche che non pregiudicano né interferiscono con il completamento e l'esecuzione della bonifica, né determinano rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell'area».


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