martedì 18 novembre 2014

HERA, SCORIE TOSSICHE SOTTO LA SEDE DI BOLOGNA

Dopo la puntata di “Report” c’è stata una vere e propria mail bombing al sindaco di Bologna Virginio Merola. Il motivo è abbastanza semplice: Report ha lanciato delle accuse a Hera molto gravi.
Hera è una delle più grandi municipalizzate d’Italia e gestisce luce, acqua, gas e rifiuti per 250 comuni in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Venezia-Giulia. La società ha sede in centro a Bologna in un’area industriale dismessa dove lavorano settecento persone.
la prima parte del servizio è relativa ai legami tra Hera e la famiglia Cosentino. Rapporti evidenziati dal consigliere regionale Giovanni Favia, all'epoca ancora tra le file del Movimento 5 Stelle. Al centro c'è un terreno a Sparanise (Caserta) sul quale Nicola Cosentino (Pdl) fa un'interrogazione parlamentare nel 1999, relativa ad una presunta contaminazione da amianto dell'area. Il valore del terreno si deprezza e una società legata al politico di Casal di Principe ne acquista i vari lotti ai proprietari. Operazione da 2 milioni di euro. Riuniti i lotti sotto un'unica proprietà, la società li rivende a 11 milioni di euro ad AMI Imola, ora Hera. In pochi mesi la società legata a Nicola Cosentino, il cui fratello Giovanni siedeva nel cda di Heracomm, ottiene una plusvalenza di 9 milioni di euro.
Nella seconda parte si parla della sede Hera a Bologna, in viale Berti Pichat. Sulla base di documenti inediti Report è in grado di documentare il livello di inquinamento presente nel suolo di quei terreni e i rischi per la salute a cui, secondo le analisi svolte da Hera stessa ma mai divulgate, i dipendenti sono sottoposti andando a lavorare lì dentro ogni giorno. Qui la gente viene a lavorare tutti i giorni, molti dei dipendenti hanno denunciato dei cattivi odori. Altri hanno avuto dei malori dopo lavori agli impianti di riscaldamento. Ma gli unici uffici bonificati sono quelli del presidente di Hera e del consiglio di amministrazione. L’inquinamento coinvolge anche alcune falde.
Nella terza parte si parla della Protex, una delle poche società autorizzate a trattare rifiuti radioattivi, lavorando quasi esclusivamente con committenti pubblici.
Tra i soci risulta Vittorio Prodi, fratello di Romano. L'azienda, partner della municipalizzata Hera, si occupa di rifiuti radioattivi e, secondo il servizio di Report, vede come socio di maggioranza, con il 96 per cento delle azioni, la Laboratori Protex Spa di San Marino. “Una parte delle quote – afferma il servizio - è schermata dalla Sofir Fiduciaria di Bologna e per questo è impossibile sapere a chi quelle azioni appartengano realmente”. Report ricorda che la Sofir Fiduciaria è oggetto di indagini da parte di Bankitalia, per presunte irregolarità nella gestione di centinaia di milioni di euro provenienti da San Marino. Tra i proprietari della Laboratori Protex di San Marino – sempre secondo il servizio di Report - insieme alla fiduciaria Sofir, c’è anche Vittorio Prodi, fratello dell’ex presidente del consiglio Romano Prodi, presidente della provincia di Bologna tra il 1995 e il 2004 ed europarlamentare del Partito Democratico fino ad aprile scorso.
Eppure Hera è considerata una delle migliori aziende di gestione dei rifiuti, premiata dal Ministero dell’Ambiente nel 2012 con il premio Aretè.
A questo punto la domanda che sorge spontanea è: se Hera combina tutti questi casini, cosa combinano le altre?

Qui potete vedere la puntata di Report
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-99deeb3f-3b2b-425b-a775-66e4c3a4e5de.html


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