lunedì 3 novembre 2014

Giulia Innocenzi: lo specchio del giullare di corte

"Estate 2011, in Sicilia parte la RIVOLUZIONE delle forchette rotte"

Non so in quanti ve la ricordiate, specie i palermitani, i nostri giornali e blog di informazione online non facevano altro che parlare di questa iniziativa chiamandola addirittura una "rivoluzione", paragonandoli perfino alla protesta degli indignados di Madrid.

E la trovata comunicativa effettivamente è stata notevole: sono state inviate a politici, docenti, sindacalisti, ordini professionali, ecc... delle buste con dentro una forchetta rotta e il messaggio “I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno.”

Noi, che come meetup eravamo attivi sul territorio da diversi anni ormai e nulla sapevamo o ci eravamo accorti di questi "giovani siciliani che si erano rotti", abbiamo subito percepito qualche presa per i fondelli dietro la riuscita operazione mediatica. Anche perchè diciamoci la verità, noi con le nostre attività sul territorio a fatica riuscivamo a trovare spazi, ogni tanto, sulla stampa per informare tutti i palermitani, (nemmeno quando siamo riusciti a fare approvare, tramite la petizione "Chiediamo i danni a cosa nostra", alla Regione Siciliana l'obbligo per la Regione di costituirsi parte civile nei processi per mafia), quindi tutta questa attenzione mediatica per delle buste inviate con una forchetta rotta dentro ci sembrava esagerata, un minimo sospetta. E infatti...

Neanche il tempo di apparire nel panorama palermitano e si scopre che dietro c'è Davide Faraone, ai tempi deputato regionale e consigliere comunale di Palermo ("u piddusino": trovate mediatiche finte, cooperative sociali che promettono posti di lavoro, case di boss che detengono arsenali, Davide si ritrova a sua insaputa nelle situazioni più impensabili!). Lui, come sempre, dice di aver solo prestato il suo staff di comunicazione a "questi giovani siciliani che si erano rotti".

E infatti la loro avanzata continua inesorabile, dopo le buste con le forchette vengono addirittura inviate delle email con scritto: “In Sicilia succede che i laureati con 110 e lode a 40 anni sono ancora disoccupati e alla Regione, grazie alla legge 104 in salsa siciliana, a 40 anni si è già super pensionati. Diciamo basta”. E ancora: “I parenti salgono in cattedra e diventano docenti e i talenti prendono la valigia e diventano migranti. A questo modello universitario diciamo basta e ai vertici dell’università siciliana diciamo che ci siamo rotti e che col nostro futuro non ci mangia più nessuno” (il tutto raccontato quotidianamente dai media con dovizia di particolari manco fosse l'approvazione del bilancio del Comune di Palermo).

Ma non si sono fermati mica qui, il bello deve ancora arrivare. Creano pure una pagina Fb (eccola qua: http://www.facebook.com/profile.php?id=100002487155542) e raggiungono l'inarrivabile apice con l'evento a Villa Filippina presentato da Pif e Giulia Innocenzi, a cui partecipa anche lo sbadato filantropo Davide Faraone.

A questo punto, la presa per i fondelli è fin troppo palese, un movimento imprecisato di "giovani siciliani che si sono rotti" che promette bene ma che di concreto non ha ancora fatto nulla, si guadagna, in qualche giorno, ampio spazio sulla stampa, nei blog e arriva addirittura a farsi appoggiare da due personaggi conosciuti a livello nazionale?

Da bravi "gufi ante litteram", proviamo a parlarne con Pif allora, lo stesso che alle nostre iniziative non ha mai purtroppo potuto partecipare nonostante i nostri inviti.
Io stessa in prima persona, certa della sua buona fede, gli chiesi se fosse a conoscenza del fatto tutta questa operazione mediatica aveva tutti i requisiti per essere un bluff orchestrato da Davide Faraone e PD (meno di un anno dopo erano previste le elezioni comunali, e prima ancora le primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco...), ma come la storia dimostra non ho sortito alcun effetto. Anzi a fine evento Pif ha pure dichiarato: "La giornata di oggi serviva a questo, a lanciare questo grido per costruire una speranza di alternativa ai partiti di oggi e ad una politica che non risponde ai cittadini. Questa giornata apre in questa direzione, adesso l'importante è essere concreti".
(Da notare che qualche blog locale per ironizzare su chi sospettava delle reali intenzioni della trovata mediatica, scriveva che Faraone stesse aiutando Renzi a indebolire la leadership del Pd per fare accordi con Berlusconi...sic!)

E così, proprio per rendere onore alle sue parole, dopo questo grande e importante evento che segnava l'inizio della rivoluzione siciliana, le forchette rotte sono inspiegabilmente sparite dalla circolazione.
S-P-A-R-I-T-E.

Ma sono certa che adesso che Davide Faraone (che con loro, ripetiamo, non c'entrava assolutamente nulla) è sottosegretario all'Istruzione torneranno prontamente alla carica per salvare l'università e il futuro dei giovani siciliani, perchè si saranno rotti ancora più di prima!

Ironia a parte, trovo veramente disdicevole approfittare del malessere dei giovani meridionali, sfruttare il nostro disagio e le continue ingiustizie per illudere e poi lasciare tutto esattamente come prima. Lo scandalo del "click day", a distanza di pochi anni, è assolutamente in linea con tutto questo, ma la soluzione non è fuggire e lasciare la "panella" a chi resta, riprendiamoci ciò che ci appartiene. Semplicemente. E ancora una volta guardiamo AI FATTI e non alla "comunicazione", ne potremo solo guadagnare, tutti.

P.S. In legge di stabilità, prossima alla discussione alla Camera, sono previsti ancora tagli all'istruzione, i miei colleghi della commissione Cultura sono già al lavoro, per tutti i suggerimenti potete scrivere qui: http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/cultura/

Buon lavoro a tutti! Rotti e non!




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