La Nostra Salute contro le Lobbies del Farmaco Come passare dall'industria della Malattia all'industria della Salute:
In diversa maniera, i due libri sono capolavori di demistificazione della medicina moderna. Il primo, anche perché orientato piuttosto su un’analisi di taglio socio-culturale ed etico che su una critica scientifica, era destinato a un maggior successo accademico, ma è il secondo che aveva una maggiore capacità di impatto politico immediato.
Illich concludeva il suo memorabile saggio con una diagnosi impietosa:
Il vero miracolo della medicina moderna è diabolico. Consiste nel far sopravvivere non solo gli individui, ma intere popolazioni, a livelli disumanamente bassi di salute personale.
In un certo senso, il libro di Ruesch spiega come questo miracolo diabolico, continuamente rinnovato, è stato ed è possibile. Una delle chiavi risiede nella metodologia della ricerca medica attuale, che in larga misura investiga i segreti della salute e della malattia
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Vi inoltro questa mail per spiegarvi non solo l'anima dell'evento del 23 sulla sperimentazione animale, ma anche e soprattutto perché mi piacerebbe che all'interno dello stesso, si potesse dare spazio a discussione e divulgazione del concetto di sanità non basata sulla malattia e sulla cura, ma sulla prevenzione ed il rispetto della salute a 360 gradi, su cui molti di voi stanno lavorando.
Vi chiedo quindi di perdere 2 minuti per leggerla e farmi sapere se il ragionamento espresso è chiaro, e se avete voglia/siete interessati a partecipare con 1 o 2 relatori che spieghino questo concetto di "sanità alternativa".
I tempi sono stretti, ma d'altra parte la data è stata scelta in virtù di un'importante votazione che avrà luogo in Parlamento ai primi di Marzo.
A Paola e Silvana in particolare chiedo di voler presenziare all'evento, che penso potranno trovare illuminante x comprendere ancora meglio la contraddizione fra sperimentazione animale e salute pubblica.
a Bg abbiamo cominciato a parlare di vivisezione animale,
i pareri all'interno del gruppo sono vari, chi pro e chi contro.
C'è secondo me poca conoscenza del tema, anche da parte mia.
Alcuni medici attivisti nostri danno come motivazione pro vivisezione che senza sperimentazione animale non potremmo curarci come ci curiamo ora,quindi niente terapie oncologiche, trapianti, .....
io sono infermiera, non sono convinta di queste affermazioni.
sempre a Bg siamo stati contattati dall'associazione LAV
per avere un sostegno dal M5S Bergamo e appoggiare le loro richieste a livello locale per ora.
mi piacerebbe molto che i medici attvisti di cui mi parli venissero a sentire questo incontro,
dove ci sarà ampio spazio per interventi, domande e dibattito.
L'indirizzo della sala è via Ca' Granda 19, Milano, inizio previsto per le ore15.
In breve, per farti capire come stanno le cose: dato che la sperimentazione animale non serve a un bel nulla,
l'unica cosa che cambierebbe nell'ambito della sanità sarebbe una maggior presa di coscienza e responsabilità
del fatto che qualunque farmaco venga somministrato ad un essere umano, non ha in realtà alcun margine di
sicurezza ne' sulla sua possibile tossicità per la persona che lo sta prendendo, ne' sugli effetti che questo potrà avere
sulla cura del problema per cui è stato prescritto.
I farmaci cominciano ad essere "prevedibili" solo dopo anni di test diretti sui pazienti ignari (io, tu, chiunque assuma un nuovo farmaco).
Non a caso, se fai caso ai bugiardini allegati ai vari farmaci, fra i vari "effetti indesiderati", sono molto spesso citati effetti opposti a
quelli ricercati dal farmaco stesso. Ciò vuol dire che assumendo quel farmaco potresti ottenere la cura che cerchi, o l'effetto esattamente opposto.
Infatti quanti farmaci vengono ritirati dal mercato dopo anni di presenza sul mercato?
Per darti qualche dato in merito: secondo la Food & Drug Administration, il 92% delle sostanze che passano i test su animali non passano quelli su umani. Ciò significa che la sperimentazione animale è affidabile nell' 8% dei casi !!
Non è dato sapere quante delle sostanze escluse durante la sperimentazione animale avrebbero potuto essere preziose per l'uomo..
Inoltre , il 51% dei farmaci commercializzati presenta gravi reazioni avverse che non si erano riscontrate in precedenza, il che farebbe aumentare il numero dei fallimenti dovuti alla sperimentazione animale al 96-98%.
Cioè, può essere utile nel 2-4 % dei casi. Tirare una monetina avrebbe maggiore valore!!
Un farmaco appena immesso sul mercato, è quindi sempre e comunque un punto interrogativo.
Così come, lo ribadisco perchè a mio avviso è un aspetto fondamentale, rimane il dubbio di aver eliminato proprio a causa
della fase di sperimentazione animale, le possibili risposte a patologie che ancora attendono una cura.
Basti dire che la penicillina non avrebbe mai visto la luce se Fleming avesse utilizzato per i test di tossicità le cavie da laboratorio
invece dei topi, perchè per le prime la penicillina è tossica, per i secondi no.
E come si può sapere a priori quale animale sia "più simile all'uomo" per un nuovo principio attivo?
Semplicemente non si può.
Del resto anche la logica aiuta: se la comunità scientifica internazionale riconosce come NON valido sperimentare su uomini se questi vivono in condizioni artificiali (come può essere un carcere), non si capisce come possa ritenere affidabile sperimentare su animali che oltre ad essere ugualmente "detenuti", appartengono oltretutto a specie animali differenti, spesso non soggette alle patologie oggetto di ricerca, e che vengono loro ricreate artificialmente.
Non so se ti è mai capitato di vedere le immagini dei primati usati da cavie che si strappano la pelle per lo stress..
Al dilà della questione etica, è piuttosto ovvio che qualunque individuo, animale o umano che sia, in quelle condizioni non può essere un campione affidabile!
E le conseguenze del basare la sperimentazione su campioni animali, le pagano gli umani: la morte da farmaco è una delle prime cause
di morte nel mondo "sviluppato".
Il solo Refecoxib, farmaco utilizzato per la'artrosi e l'artrite reumatoide,Ritirato nel settembre 2004, si stima che dal 1999 al 2004 abbia causato 160.000 decessi per ictus e infarti.
Tutte queste statistiche non tengono conto degli altri "effettucci collaterali", come nei casi di Farmaci molto specifici come quelli a base di tamoxifene, antitumorali che aiutano a combattere il cancro alla mammella, ma provocano quello all’utero. Oppure farmaci di uso molto comune, come gli antinfiammatori non steroidei (cioè non cortisonici), che presentano come controindicazioni ulcera e altri problemi gastrointestinali.
E ancora, le conseguenze come sterilità e danni al sistema nervoso, cominciano ad emergere oggi, dopo decenni di intossicazione collettiva: gli antistaminici ad esempio sembrano essere causa frequente di alterazione dello stato d'animo (depressione, apatia, annebbiamento).
Dunque, perchè ci si ostina a sperimentare sugli animali?
Molto semplice: perchè è diventata un'industria miliardaria:
Le case farmaceutiche la utilizzano come "rassicurazione" per poter commercializzare e gestire i farmaci come prodotti di massa.
Gli effetti collaterali del resto,rappresentano per loro nuove possibilità di vendita.
Inoltre centinaia di università e laboratori di ricerca vivono di finanziamenti in minima parte pubblici, ma soprattutto provenienti dalle case farmaceutiche, e mantengono altrettanti allevamenti di animali da laboratorio, aziende che producono costosissima attrezzatura specifica per la vivisezione.
Normalmente la domanda che si pone a questo punto è:ma che alternative abbiamo alla sperimentazione animale?
Al dilà del fatto che un metodo sbagliato va abbandonato in quanto non rappresenta un'opzione valida (ribadisco, tirare una monetina darebbe più certezze), esistono le cosiddette metodologie alternative basate sulla statistica, su modelli meccanici o su tessuti umani coltivati in vitro, o ancora su organi umani donati post mortem.
Se inoltre tutti i laboratori di ricerca e le case farmaceutiche condividessero i loro dati,sarebbe possibile una migliore osservazione epidemiologica..
Tutto questo, associato ad una politica sanitaria incentrata su prevenzione e mantenimento della salute, costituirebbe un'alternativa davvero utile alle persone.
E qui mi fermo, altrimenti ti faccio calare la palpebra ;-)
Spero di essere quantomeno riuscita a darti un'idea di quanto si parlerà il 23.
Spero di vederti lì e di conoscerti personalmente!
Scusa, dimenticavo la questione LAV.
Valutate voi a seconda dell'iniziativa se appoggiarli o meno.
Tenete conto però che LAV è una realtà estremamente politicizzata ed il cui il principale obiettivo
è mantenere conomicamente la sua stessa esistenza.
Tutto quanto riguarda la politica.. attenzione!! Sono intrallazzatissimi con la Brambilla, per nulla affidabili.
Fino ad ora ce ne siamo tenuti alla larga.. ma ribadisco, valutate iniziativa per iniziativa.
E se vi serve una mano, sono qui!
Non sono rapida nelle risposte, ma ci sono ;-)
per approfondire in attesa dall'evento all'auditorium Ca' Granda del 23 Febbraio (h15), dove spero di vedervi tutti,
vi consiglio questo articolo del prof Mamone Capria, epistemiologo dell'università di PG (che sarà fra l'altro uno dei relatori dell'evento)
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