lunedì 6 ottobre 2014

TTIP - NOI siamo ciò che mangiamo.

Siamo quello che mangiamo.
Come Italiani siamo criticati tanto (a volte giustamente, altre meno), ma di certo nessuno può dirci nulla sulla qualità dei nostri cibi. Abbiamo prodotti eccellenti, invidiati (e copiati) in tutto il mondo.

Tutto questo (e non solo) è in pericolo! Eppure nessuno ve lo racconta, anzi tutto viene ben nascosto e probabilmente la percentuale di italiani che conosce la sigla TTIP è irrisoria.

Il TTIP è un accordo commerciale e per gli investimenti, attualmente in fase di definizione, tra Europa e Stati Uniti. La convinzione comune è che si tratti semplicemente di abolire le barriere tariffarie e, fateci caso, ogni critica viene censurata aleggiando lo spauracchio dei no global o del "pericolosissimo" protezionismo.

Quello che non vi dicono è che le tariffe doganali sono in realtà già quasi nulle e che il vero obiettivo è tutt'altro: lo scopo fondamentale dell'accordo consiste nell'eliminare le barriere normative.

Un paio di settimane fa a Montecitorio J. Stiglitz, premio nobel per l'economia, sul TTIP ha detto queste parole: "L'europa non dovrebbe sottoscriverlo, non è un accordo di libero scambio. Vogliono un accordo per favorire alcuni interessi specifici, non i cittadini. La posta in gioco sono le norme sull'ambiente, sulla sicurezza. In realtà vogliono garantire che gli investitori stranieri (le multinazionali americane ndr) possano realizzare attività nocive per l'ambiente e per la salute, e non sto scherzando!!!"

Avete idea di cosa significa? significa "deregolamentazione della sicurezza alimentare" , ovvero permettere l'ingresso (sulle nostre tavole!!!) di alimenti (in primis gli OGM) e additivi chimici tossici oggi vietati in Europa; significa allineare le nostre normative in ambito ambientale a quelle USA, molto più permissive; significa che un grande investitore privato potrà denunciare un singolo governo europeo per i “mancati profitti” provocati da una legge che tutela il lavoro e otterrà anche un lauto risarcimento.
In nome del libero mercato i diritti dei lavoratori verranno appiattiti sempre più fino a scomparire; significa che le piccole imprese locali saranno schiacciate e spazzate via dalle grandi multinazionali; significa che i servizi pubblici essenziali e i beni comuni (si, sto parlando anche dell'acqua!!!)verranno privatizzati; significa che i cittadini e gli Stati nazionali verranno definitivamente zittiti da organizzazioni globali che non dipendono da nessuno Stato e le cui attività non sono controllate da nessun Parlamento, né nessuna istituzione rappresentativa dell’interesse collettivo.




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